Liberamente ispirato da Nietzsche:
Due cose ricerca il vero uomo: il pericolo e il giuoco. Per ciò egli desidera la donna, ch’è il trastullo più pericoloso.
Non abbiamo parlato, se non in minimo indispensabile. Mi
sono nascosto nel silenzio e nella superficialità. Nulla avrei potuto dirti che
avesse avuto un senso compiuto. Siamo stati incompiuti da sempre, abbiamo
scelto di non giungere al compimento. I suoni, quelli sì c’erano: era la musica
generata dai nostri corpi, suoni di una magia che fummo capaci di creare, che
forse è venuta a noi e che non siamo capaci di dissolvere. Apparentemente
selvaggio, quasi volgare, ma un solo istante resterà immortalato nella memoria.
Quella carezza muta come le nostre labbra a ricordare che non eravamo bestie
selvatiche durante l’accoppiamento, ma solo due viandanti separati da maschere
e convenzioni sociali. Tanto la parola come il silenzio rendono complici,
avvicinano, ma possono separare se il diavolo ci mette lo zampino, e il diavolo
siamo noi che ci attraiamo per respingerci. Il tuo ansimare, ricerca di dovuto
piacere è l’unica ricerca nella quale posso esserti d’aiuto. Vederti è sempre
una sconfitta e il tuo piacere la mia dannazione.
Ti avvolgo nell’accappatoio rosso, ti sta così bene il
rosso, ricordo quando ti cinsi i fianchi la prima volta e da allora ogni volta
te lo chiudo abbracciandoti dalle spalle. È un piccolo rituale, il gesto insignificante del prendermi cura di te,
pochi secondi ancora prima di rimette gli abiti della vita vera.
Ti vedo andar via, come sempre so che non ti rivedrò, come
sempre aspetto che un domani tu mi faccia cenno per essere di nuovo mia.
Non abbiamo parlato, mi sono apparentemente disinteressato a
te, mi sono preso cura del tuo corpo poiché l’anima me l’hai negata con un
sorriso.
Mi infilo la camicia ed accendo una blondes, sorseggio lo champagne
che ormai è diventato caldo, non importa, compenserà il gelo della nostra
distanza. Ancora un sorso, ancora una boccata di fumo e sono pronto per scriverti
che ti desidero, che desidero Te e non solo il tuo corpo. Spengo il telefono,
accendo un’altra blondes e guardo
l’accappatoio rosso prima di riporlo nella scatola dei ricordi che è l’assenza
di te.
VostroWolf Inkless
Immagine presa dalla rete