Ciao, mentre mettevo in ordine delle cartoline, vi ricordate
quando se ne spedivano a decine?, ne ho trovata una proveniente dalla Colombia
ed è tornata alla mente la storia di un luogo particolare.
L’architetto Carlos Arturo Tapias, non pensava di certo
all’infausto destino che avrebbe avuto questo suo figlio mentre progettava l’elegante
edificio con vista sulle cascate di Tequendama. Nelle intenzioni
dell’architetto Tapias avrebbe dovuto essere un luogo che rappresentava
eleganza e gioia. Questo Hotel con una vista mozzafiato su un bel panorama
della Colombia, a due passi dalla città di Bogotà, è stato edificato negli anni
venti del secolo scorso.
Durante gli anni quaranta divenne luogo di ritrovo per
rissosi amanti dell’alcol e tra un pugno ed una spinta ogni tanto qualcuno
faceva un salto di 157 metri per rinfrescarsi le idee nelle acque del fiume
Bogotá.
Pare che la clientela più affezionata di questo Hotel sia
stata quella dei suicidi, provenienti da ogni angolo del pianeta per provare
l’ebbrezza della morte con un tuffo dalla finestra della propria camera o dal
tetto.
Così tanti morti non possono che richiamare altrettanti fantasmi
e a quanto pare il luogo, Hotel del Salto, ne era infestato, non a caso i rari
visitatori della struttura alberghiera chiusa negli anni novanta sono stati
cacciatori di fantasmi ed amanti del brivido sino a quando la stessa non è
stata ristrutturata.
Probabilmente, come confermano le fonti ufficiali, la
chiusura di questo albergo è stata dovuta all’aria nauseabonda che arrivava
dall’inquinato Rio Bogotà.
Oggi la struttura è riqualificata ed è diventata un Museo della biodiversità e della cultura
delle cascate di Tequendama. Al fascino decadente e spettrale si
sostituisce il fascino delle mostre che si possono ammirare nel museo e le
bellezze della natura che questo luogo ha da offrire. Il merito della
riqualificazione è stato di un progetto gestito dalla Ecological Farm El Porvenir e l’Istituto
di Scienze Naturali dellUniversità Nazionale (ICN) Addio Hotel del Salto,
benvenuta Casa Museo del Salto del Tequendama.
Vostro
Wolf Inkless
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